5A Narcisi Pisa

Gioele T.


Il posto che ho scelto è un parco poco distante dalla mia scuola, ed è ai confini di Milano.

Quasi nessuno ei miei amici di scuola, anzi, nessuno, lo conosce.

La prima volta lo ha scoperto mio padre, facendo una camminata, ma poi è diventato una tappa per ogni giro in bici al Naviglio che facevo con mia mamma.

Prima della pandemia andavo lì (sempre con mia madre) per fare merenda o giocare con la carrucola, come nel disegno che ho fatto.

Era anche molto divertente il castello che, se anche non si capisce, dietro ci sono giochi, arrampicate e molte altre cose belle.

Poi ultimamente giochiamo solo con la carrucola, io e mia mamma, e ci divertiamo molto.

Non solo all’inizio dei nostri viaggi in bici, ci fermiamo al parco del Castello (così soprannominato da me e mamma), ma anche al ritorno, se c’è tempo, ovviamente.

E’ un parco bellissimo e divertentissimo, dove abbiamo passato giornate meravigliose.



Fiona A.


Ho scelto di disegnare il parco Berna, perché è da quando ero piccola cioè 4-5 anni che andavo lì!

Noi andavamo ogni weekend con i nostri amici e parenti. Ci fermavamo fino a mezzanotte e alcune volte ci fermavamo all’una di mattina. Andavamo lì a giocare a pallavolo e basket, però giocavamo più a pallavolo. Ho anche festeggiato il mio compleanno di otto anni. E fino adesso vado ancora lì.



Edoardo L.


Il posto che ho scelto di raccontare è Citylife.

Lì ci vado da quando ero piccolo.

La persona con cui andavo sempre è mia nonna, quando andavo a dormire da lei, al mattino, mi chiedeva sempre se volevamo andare in quel parco. Io e mio fratello rispondevamo sempre di si.

Ci vado spesso anche nel periodo prima di Natale per vedere i mercatini di Natale, poi tornavamo a casa in metropolitana.

In quel parco ogni volta che ci vado, da tanto tempo, lascio un sassolino sotto la scaletta, così ogni volta conto quante volte ci sono stato.

E appunto lo abbiamo soprannominato parco dei sassolini!

Lì abbiamo passato stupende giornate!



Mohamed A.


A e piace il parco perché lo conosco da tanto tempo (7/8) anni e prima, mentre andavo all’asilo, dopo l’uscita andavo subito a giocare. Anche dopo la fine della scuola andavo a giocare ma ora per il problema del Covid non vado tanto a giocare. Nel parco ci sono tanti giochi belli tipo la giostra blu, l’altalena e lo scivolo ma soprattutto il buco fatto di legno e là ho conosciuto tanti amici e amiche con cui gioco a calcio, nascondino e “ce l’hai”.



Gabriele S.


Ho scelto di disegnare il parco delle crocerossine perché è un parco molto belo che si trova vicino a casa mia. Lo frequento spesso quando ci sono delle belle giornate; è per me un luogo di ritrovo con i miei amici. Con loro mi diverto tanto a giocare a calcio in uno spazio dove c’è un po’ d’erba.

Il parco è pieno di giochi, ci sono altalene, campi di calcio, un campo da bocce, scivoli e panchine sulle quali i genitori si siedono per chiacchierare. Sono molto contento di avere questo parco vicino a casa e penso che ogni quartiere di Milano dovrebbe avere un parchetto per permettere ai bambini di giocare.



Sara C.


Io ho scelto di disegnare l’oratorio in cui vado da quando sono nata, lì faccio pallavolo e catechismo ed è un punto dove posso vedere gran parte dei miei amici. Ma riguarda anche la mia famiglia perché lì c’è tutta la storia, quasi tutti i membri della mia famiglia fanno qualcosa, come mio nonno che è il Presidente dello sport di questo oratorio oppure mia nonna che è una delle catechiste anche mio papà che è un allenatore di calcio e così tanti altri e per questo è stra importante per me.



Milo G.



Il posto che ho deciso di illustrare è il mio cortile.

Ci vivo da quando sono nato.

Ho deciso di disegnare il mio cortile perché per me è un posto speciale in cui ho passato momenti indimenticabili come la mia rovesciata volante o lo scorpione di Andrea (la rovesciata e lo scorpione sono dei colpi tirati al pallone con una certa eleganza). I miei migliori amici si chiamano Andrea, (?) e (?) . Quando giochiamo insieme normalmente giochiamo a undici. Un gioco in cui ci si passa la palla al volo e poi si tira.

Conosco dei piccoli posticini che ogni tanto uso per leggere, quando in casa c’è troppa confusione. A volte scendo solo per sfogare la rabbia che a volte accumulo a scuola.

D’estate normalmente sono in vacanza e torno per un breve periodo. In primavera nei giorni vicini al mio compleanno giochiamo vicino alle 6 ore al giorno. In Autunno, quando ricomincia la scuola, scendiamo un po’ meno ma troviamo sempre il tempo di giocare.

In Inverno, quando le temperature si abbassano, giochiamo… Ma un po’ meno.



Stefano P.


Ho scelto casa mia per il nostro posto preferito perché casa mia è il posto dove è nata mia sorella, nel quartiere di casa conobbi molte persone che anche dopo 5 anni abitano ancora qua. Ho scelto questo posto anche perché noi abbiamo cambiato casa ben due volte per la scuola ma questa è la casa in cui resteremo ancora molti anni. Ed è anche vicina alla scuola quindi è più facile arrivarci e inoltre è anche vicina a tutti i negozi della via. Questa casa come anche tutti sanno ci da un posto dove vivere, ci fa stare al sicuro da tutti i temporali ed è il posto dove mia sorella maggiore ritornò a vivere con noi. Questi sono i motivi del perché ho scelto casa mia per fare questo progetto.



Arwa M.


Per me la scuola è molto bella, quella nuova perché prima eravamo in Narcisi un’altra scuola perché la nostra si stava costruendo ma quest’anno finalmente hanno finito di costruirla e infatti ci siamo andati. Mi piace la scuola perché è molto grande, ma anche perché è il posto dove ho rivisto le mie amiche, e la mia migliore amica. E’ anche il posto dove impariamo, conosciamo cose che non abbiamo mai saputo ecco perché ho voluto raccontare la scuola come mio posto speciale.



Ashlyn P.


In Piazza del Duomo vado a giocare ogni giorno e vengono i miei cugini per incontrarci. Io e i miei cugini facciamo tante gare, nello spazio che c’è. Alcune volte giochiamo a nascondino però negli alberi perché lì non c’è spazio per divertirsi. In piazza prendiamo dei gelati freschi a una fontanella. Alcune volte peschiamo gli oggetti che hanno buttato nella fontanella. La fontanella ha una specie di forma di leone. Dopo questo divertimento andiamo in giro nelle case, dopo il giro andiamo..

Basmala H.


Il posto che io ho disegnato è la mia scuola. Per me questo posto è importantissimo perché è il posto dove ho imparato a leggere e scrivere, a conoscere amici e molte altre cose. Ci vado ogni giorno tranne quando sto male, oppure quando ho un appuntamento dal dentista o dal dottore. Questa scuola come tutte le altre ha molte aule, in un’aula ci sono io e tutti i miei compagni. La scuola ha il piano terra e altri due piani, io sono nel terzo piano con la mia classe. La scuola è bellissima solo che devono ancora finire di costruirla. La scuola è bianca con il contorno delle finestre colorato, la finestra dell’aula dove ci sono io e tutta la mia classe è di colore giallo.



Rama A.


Io ho disegnato la scuola perché per me è molto importante, lì ho imparato a contare, a scrivere, a leggere e ho imparato parole nuove, ho conosciuto nuovi amici e maestri molto gentili a cui voglio bene. A scuola ci vado da Settembre a Giugno e mi diverto tanto. A scuola ci vado da quando ero piccola cioè sei anni. Mi piace andarci perché vedo i miei amici e gioco con loro. La scuola mi piace anche perché è nuova e grande con tante classi e due piani. Questi sono i motivi per cui mi piace la scuola e perché l’ho disegnata come posto molto speciale. Grazie ai maestri e agli amici adesso adoro la scuola.



Prinz B.


Ho disegnato quel parco perché era la mia infanzia, mio nonno mi portava sempre con i miei amici e mi divertivo sempre, passarono mesi e avevo modificato qualcosa ma io ci andavo lo stesso, ma non c’era solo quel parco, ce n’erano anche altri ma il mio preferito era la nave pirata e anche quella dei miei amici, io e mio fratello salivamo sempre sulla piramide e giocavamo a canestro, anche con altri bambini, quel parco lontano da casa nostra, ma io mi divertivo sempre con gli altri bambini.



Emily A.


Io ho disegnato la scuola di San Giacomo perché quella scuola era molto grande da dentro. Quando sono andato la prima volta alla scuola di San Giacomo ero un po’ timido, una commessa mi aveva accompagnato vicino alla porta della mia classe, entrata in classe mi sono presentata. Dopo avere finito la lezione si era avvicinata una mia compagna di classe, si chiamava Lucia. Passo un anno e avevo tre migliori amiche, si chiamavano Vittoria, Cristina, Lucia e il resto della classe non tutti eravamo amici però la maggior parte sì, e avevo tre maestre simpatiche si chiamavano Paula, Vincenza, Ilaria e Elvira. Passarono tre anni, era l’ultimo giorno di scuola e i miei compagni mi hanno regalato un foglio con tutte le loro firme.



Stefano M.


Il mio posto speciale è il parco la piramide, mi piace perché lì sono andato con molte persone speciali per me. Come i miei cugini, i miei zii e i miei genitori, lì ho passato i miei momenti migliori con i miei bisnonni morti sei mesi fa. Lì ci sono tanti posti dove poter giocare a calcio, a basket, pallavolo e liberamente lì ci vado tutto con mio cugino Alejandro e Kendra. E tutte le volte saliamo sulla piramide e facciamo gare chi arriva prima e a volte ci lanciamo dalla piramide e rimaniamo impigliati nelle corde e una cosa che mangiamo sempre quando andiamo lì sono i bolos, sono quasi dei ghiaccioli molto buoni e ci sono di vari gusti come fragola, ananas, lampone, cocco, cioccolato. Si fanno tornei dove si scommettono soldi e la squadra che vince si prende tutto ma è riservato solo ai grandi. Dopo c’è un signore che vende giocattoli e altri che vendono cibo spagnolo. Io ci vado solo di notte, lì ci vanno quasi solo spagnoli.

Lì ho provato a far fidanzare mio cugino con Nicol, la ragazza peruviana che gli piace. CI piace pure scavalcare il muretto e andare fuori. Lì è pure un buon posto per giocare a nascondino perché ci sono molti posti dove nascondersi visto che c’era una parte di prato e una dove ci sono tutti i giochi e si può uscire ma non si può andare in strada. È il mio posto speciale e lo sarà per sempre, mi ricorderò sempre delle persone che sono state lì con me soprattutto mio cugino e i miei nonni e genitori.



Alessandro R.


Il posto che ho deciso di disegnare è l’oratorio Assisi, lì ci vado da quando ero piccolo, qui faccio catechismo. C’è anche la mia squadra di calcio e mi vado ad allenare mercoledì e venerdì. D’inverno faccio catechismo e calcio, in primavera oltre a fare queste cose ci vengo anche dopo la scuola, di solito vengo con il mio amico Felipe a giocare a calcio. In estate all’oratorio c’è il grest, al grest ci vengono tantissimi miei amici inoltre al grest lunedì è il giorno in cui ci sono i giochi d’acqua, venerdì invece ci sono le gite inoltre c’è un torneo chiamato haitiamoli e ogni annata dell’oratorio chiede ad altre squadre di Milano di partecipare, i soldi che si ricavano si spediscono ai bambini poveri. Dopo la partita del torneo l’oratorio prepara i panini con la salamella.

Verso l’inizio di luglio l’oratorio chiude. In autunno l’oratorio riapre e i alcune domeniche si fanno le castagnate.



Sara P.


L’oratorio Assisi era molto speciale per me. Era il passatempo che facevo tutti i giorni dopo la scuola. Ci andavo con i miei amici, i miei famigliari e con persone che non conoscevo. Io conosco molte cose che molti non sanno tipo l’orto, i laboratori, i bagni, la tettoia, conosco molti nascondigli. Io ci andavo per divertirmi per svuotare la mente e giocare. Poi appena entravo facevo due giri sull’altalena, andavo a giocare a pallavolo, a calcio, a bigliardino, ping pong, tam tam, a fare dei canestri, a saltare la corda, si poteva fare di tutto. Era una seconda casa dove erano tutti gentili e accoglienti. In inverno non ci sono mai andata ma in estate c’era il Grest. Io l’ho fatto sempre e mi sono sempre divertita. Si fanno tante attività, si balla, si canta, si gioca, si fanno battaglie di gavettoni, gite…



Alessandra P.


Il posto che ho deciso di disegnare è la darsena. L’ho disegnata perché mi ricorda di quando ero piccola e ci andavo sempre, lì davo da mangiare ai cigni che c’erano nel laghetto, ogni volta che andavo giocavo un po’ sulla roccia ondulata che purtroppo era sempre occupata da altra gente che prendeva il sole ma a me interessava scivolare su quella pietra liscia che erano piccoli ma molto belli. Insomma dopotutto la darsena è per me il posto più bello di Milano.

Jana A.


Era la casa in cui vivevo da tanti anni quando ero piccola io e mia sorella. Per me era bella perché c’era un grandissimo parco giochi ma soprattutto era nello stesso condominio dove vivevano i miei cugini. E anche ho fin’ora moltissimi ricordi e foto che ho fino adesso. Due anni fa stavamo andando a visitare i miei cugini e trovammo la luce accesa e una signora che usciva dalla finestra.

E ogni week end andavamo al parco giochi grandissimo. Per me era bellissimo vivere lì e soprattutto crescere.



Francesco G.


Io per il progetto della De Agostini ho disegnato il campo da calcio della squadra in cui gioco cioè il travaglio. Ho disegnato questo posto per vari motivi:

il primo è perché lì ho fatto tante amicizie infatti ogni anno vengono sempre tanti bambini (che si uniscono alla nostra squadra).

Il secondo motivo è perché lì mi diverto (essendo il calcio il mio sport preferito), i miei pensieri se ne vanno via pur calciando un pallone perché il calcio come tante persone dicono non è uno stupido sport dove bisogna rincorrere un pallone ma molto di più perché infatti a me il calcio trasmette sensazioni di felicità ma soprattutto la spensieratezza.

Adam E.