5°G Rinnovata Pizzigoni

Ambra


Giostre Piazzale Accursio


Ho scelto questo posto perché da piccola ci andavo spesso e c’ero molto affezionata. Quasi tutti i giorni, dopo avere finito scuola, io e una mia amica della materna andavamo lì e ci divertivamo molto e facevamo tantissimi giri e quando ce ne andavamo prendevamo sempre un trinchetto: una bibita piccolina che si beve succhiandola che può essere di tanti gusti.

Un giorno decisi di organizzare la mia festa di compleanno proprio lì. Quel giorno fu bellissimo.

Ogni volta che andavamo sulle giostre c'era una coda di un pupazzo che si alzava e abbassava mentre andavi sulla giostra e dovevi prenderla e se la prendevi di solito facevi un altro giro, ma dato che potevi fare quanti giri volevi mia mamma dava delle caramelle in poche parole ho scelto questo parco perché la mia infanzia









Aron


Edicola Mac Mahon


Ho scelto il mio edicolante preferito perché ogni volta che vado a prendere una bustina di figurine penso che lui possa avere da vendere di tutto e di più. Mi viene da chiedermi da dove prenda tutta questa merce e perché faccia questo lavoro. Io quasi ogni giorno dopo scuola vado da lui e prendo delle carte Pokémon per poi portarle a casa. L’edicola è verde con un tendone bianco, sopra c'è scritto l'edicolante. E’ un edicola ben rifornita e l'edicolante è molto simpatico. Secondo me il suo lavoro non è l'edicolante ma è quello di far sorridere un bambino dandogli un gioco. Però un giorno successe che chiuse il negozio e io ero molto triste perché pensavo che chiudesse per sempre. Passavano i giorni e non riapriva mai. Dopo un mese l'edicolante riapri ed io ero così felice che comprai subito uno Slime bellissimo. Da quel giorno vado sempre da lui è il mio edicolante preferito






Barbara G.


Scuola infanzia Via Grigna


Io ho scelto la materna dove ho trascorso metà della mia infanzia. Ogni giorno per andare alla materna mi accompagnavano entrambi i miei genitori. Quando arrivavamo, salutavo i miei genitori e seguivo la maestra. Io ero sempre felice perché la maestra era gentile, i miei compagni erano scherzosi e socievoli. Quando entravamo, correvamo nella stanza giochi e giocavamo per 4 orette. In seguito, arrivava all'ora di pranzo. Ci in camminavamo nella mensa e mangiavamo. Di solito, finito di pranzare, la nostra maestra ci raccontava delle storie per farci addormentare. Noi le facevamo credere che ci eravamo addormentati poi ci alzavamo dai lettini e giocavamo. Quando ritornava per svegliarci, noi correvamo nei lettini facendo finta di dormire e in seguito facevamo anche finta di svegliarci. Quando ci riprendevamo dal sonno, nell'ultima ora giocavamo a nn due tre stella e quando suonava la campanella prendevamo i nostri zaini pieni di giocattoli e ci mettevamo in fila.

Arrivati al portone, dicevamo alla maestra che avevamo visto i nostri genitori e uscivamo






Emma F.


Parco le Villette


Io ho scelto il Parco Le Villette perché è il mio parco preferito, ma anche il parco dove vado più spesso dai 5 anni. La prima volta che ci sono andata, stavo imparando ad andare in bici e mio padre mi disse che vicino a casa nostra c'era un parco e mi chiese se ci volevo andare. Io gli risposi di sì e così imparai ad andare in bici. Quel parco per me non era un semplice Parco. Da quel giorno il Parco Le Villette mi sembra il posto più bello del mondo dove giocare. Così ogni giorno che potevo, andavo a giocare lì, magari anche con qualche amico. Man mano che crescevo andavo molto meno di solito andavo il venerdì con la mia migliore amica e sua sorella. Un giorno chiesi a mia madre perché il parco si chiamava così. Lei mi rispose che prima non c'era il parco ma c'erano delle villette, poi hanno voluto fare un parco e lo hanno chiamato Villette.

Un giorno d'estate, le maestre ci hanno portato alle Villette, ci hanno fatto sedere a terra e ci hanno dato un gelato. Dopo il gelato abbiamo giocato nel prato.

E’ stato bellissimo. Peccato che dopo mezz'ora ce ne siamo andati






Francesco C


Chiesa San Martino Villapizzone


Della chiesa di San Martino a Villapizzone sto facendo il chierichetto. Non lo so ma questa chiesa mi trasmette amore, felicità, gioia, anima. Questo mestiere lo faccio con don Marco oppure a volte con don Gian Piero e Giulia. Mi piace fare questo mestiere. Tutte le domeniche mattina dalle 10:30 fino alle 11:30 il Don mi dice “sei pronto Francesco?” oppure “Francesco sei pronto?”

Mi piace perché quando vado a servire da chierichetto con la Giulia prendo le candele lunghe e provo un'emozione forte in tutto il cuore. Siccome mi vedono tutti, mi sale tantissima ansia. Dopo la celebrazione della messa io sono felicissimo per aver fatto il chierichetto. Mi piace tantissimo perché sono vicino al Don w allora mi emoziono tanto. Dopo aver terminato la messa andiamo camminando con Giulia e il Don. A volte io e il Don andiamo vicino alla statua di Gesù crocifisso, inchiniamo il capo e poi andiamo camminando vicino a due file di panchine. Noi camminiamo in mezzo e andiamo a finire dentro un camerino dove ci sono sia i vestiti del Don sia i vestiti dai chierichetti.

Poi, prima di andare a cambiarci, diciamo una preghier.

Poi, prima di cambiarmi, spengono le candele dopo mi vado a cambiare





Gaia


Asilo nido via Varesina


Quando ero piccola andavo all'asilo con mamma perché papà andava al lavoro. Quando entravo c'era quell'atmosfera un po' maligna, nel senso che i bimbi rispetto a me piangevano perché non erano abituati a stare senza mamma. Dopo un po' di giorni avevo conosciuto un bambino molto monello che però era mio amico, si chiamava Rayon. Lo trattavo come se fosse mio figlio, io ero piccola e non capivo. Stavamo quasi sempre insieme.

Il dettaglio che più mi piaceva e che individuavo era una bella bambola, ci giocavo e la guardavo. Prima di andare a fare il pisolino una maestra mi leggeva una storia che mi piaceva molto. Dopo facevamo dei laboratori, per esempio facevamo le collane di pasta. Pitturavamo e persino disegnavo sulla maglietta bianca le mani e i piedi e poi versavamo il pangrattato da un bicchiere all'altro. Mi divertivo e all'ultimo momento mi veniva a prendere la mamma e andavamo al parco vicino alla scuola





Giorgia S.


Giardino Laura Conti


Al parco vado con mio papà, mio fratello, mia sorella, lla mia migliore amica Gaia e suo papà. Certe volte viene anche la famiglia di Lorenzo. Al parco giochiamo a nascondino e vengono altre mie amiche. Quando sono al parco mi sento libera e felice. Mi piace il parco e mi sento come se vivessi nella foresta e i giochi fossero la mia casa. Io mi sento la regina del parco, mi piace moltissimo quel parco perché è davvero bello. In inverno quando cade la neve è tutto bianco e in estate è tutto splendente e in primavera gli alberi sono pieni di foglie. Quando sono triste mi siedo sulla panchina e guardo gli alberi, quando arrabbiata faccio il giro intorno al parco. Deii bambini e delle bambine perdono sempre delle cose come se lo facessero apposta. Anche io certe volte perdo delle cose. Quei bambini e quelle bambine però perdono sempre qualcosa ma proprio sempre strano Molto strano





Giulia T.


Parco delle Villette


Quando ero piccola mio fratello e mia mamma andavano al parco e mi portavano con loro. Mi piaceva tantissimo andare lì a giocare. Infatti quasi tutti i giorni chiedevo a mia mamma di portarmi. Col passare del tempo, quando ho conosciuto delle nuove amiche, ho mostrato loro il parco. Io e queste mie amiche andiamo lì praticamente ogni giorno, oltre a loro ho conosciuto tanti bambini e molti di loro sono diventati miei amici. Dopo qualche anno, vedendo delle bambine arrampicarsi sugli alberi, ho voluto provare anche io. Ho scelto proprio quel posto perché ho una storia molto lunga con tantissimi dettagli. A me piace in particolare “l'albero trono”, lo chiamo così perché è un albero che ha delle specie di gradini dove ti puoi arrampicare. In cima c'è un appoggio dove ti puoi sedere. Mi piace un sacco. Io ci vado ancora sia con la mia famiglia sia con le mie amiche. Lì ho vissuto tante belle esperienze e alcuni eventi negativi come ad esempio cadute e litigi. Alcune volte, come al sabato o la domenica, vado in quel parco con mia mamma e il mio cane, mi diverto molto anche a stare nell'area cani che è sempre in quel parco, perché mi piace giocare con il mio cane. Certe volte viene anche mio fratello. altre volte vado solo con mia mamma.





Han Yu


Ristorante Peng Lai


Prima che chiudessero i ristoranti ogni giorno intorno alle 7:30 di sera la tata mi lasciava con mia mamma davanti a questo ristorante di nome Peng Lai che cucina piatti della cucina cinese, italiana e giapponese. Dentro al ristorante c'erano molte persone, non so perché ma la maggior parte erano italiane. Mio papà dice che in questo ristorante cucinano male, ma io sono contrario perché a me piace tanto. Ordino sempre riso alla cantonese, ravioli e alcune volte ordino anche il pollo al curry e un trancio di pizza. Dentro è abbastanza piccolo, ma molto accogliente. Le luci sono gialle e le sedie sono molto comode. Il mio tavolo preferito era accanto alla vasca dei pesci perché in quel tavolo ci sono le poltrone. La parte esterna era un po' meno accogliente, ma di notte mi piace moltissimo l'atmosfera con le candele, i fiori e per terra l'erba finta. Mi divertivo a toccarla, ma poi mia mamma mi sgridava e mi mandava in bagno a lavarmi le mani. insomma questo ristorante è il ristorante a cui sono più affezionato




Lara F.


Palazzo di via Palizzi


Il mio posto del cuore è il palazzo di via Palizzi, un palazzo pieno di colori con un grande cortile. Ho trascorso qui la mia infanzia, giocavo con i bambini del palazzo a tanti giochi divertenti. ho conosciuto una bambina di nome Sara e insieme andavamo in bici e in monopattino. Inventavamo sempre nuovi giochi di travestimento e ci vestivamo da tanti personaggi e amavamo truccarci. Nel cortile del palazzo c'erano anche delle giostrine, uno scivolo e un'altalena e ci divertivamo tanto. Un giorno sarà andò via perché cambio città e io ero dispiaciuta. Ricorderò sempre la sua amicizia e il suo sorriso. Passavano gli anni e il cortile del palazzo diventò per me un posto dove rilassarmi e leggere un libro. Per questi motivi è per me un luogo speciale.






Lorenzo R.


Giardino Laura Conti


Al parco di via Chiari incontro i miei amici di scuola, i miei cugini e altri miei compagni di gioco. Il parco è circondato da tanti alberi e trovo sempre uno scoiattolo, incontro spesso due mie amiche di scuola Giorgia e Gaia. Al parco ho conosciuto tanti altri nuovi amici. Al parco usiamo bici, monopattini, skateboard. Ho scelto questo parco perché è l'unico parco in cui mi trovo bene ed è il più tranquillo. ci sono tante persone buone e anche tante persone nuove. Però ci sono le vecchiette che dicono che non possiamo usare la palla, perché hanno paura di essere colpite. il parco è frequentato da molte famiglie numerose, composte da 6 - 7 - 8 persone. Anch'io ho una famiglia numerosa. Il parco è circondato da tanti alberi e lì ho conosciuto tanti altri amici





Marco L.


Parco Laura Conti


Questo parco che si chiama “Laura Conti” l'ho conosciuto circa 3 anni fa, quando mi sono trasferito a Milano. Quel parco si trova davanti a casa mia. Un giorno decisi di andarci e vidi che c'erano dei miei compagni che stavano giocando a calcio. All'inizio non volevo andarci perché ero un po' timido, ma poi mi sono fatto coraggio e sono andato. Quando sono entrato nel parco, circa 5 minuti dopo, mi sono messo a giocare a calcio con Lorenzo, sua sorella e suo fratello. poi ho iniziato ad andarci più spesso fino a che è arrivato il covid-19.





Marea


Giardino Piazza Cesariano


Stavo iniziando il primo anno della materna, ma ogni giorno quando uscivo da scuola dicevo a mio papà che mi annoiavo perché una volta uscita non c'era niente da fare. Un pomeriggio di pieno sole mi disse “Va bene ti faccio vedere un posto e non ti annoierai più!”

Allora mi fece girare l'angolo e vidi una piazzetta piena zeppa di bambini che correvano, giravano, saltavano, impazzivano. Vedere quei bambini mi riempi di gioia e subito mi fiondai tra loro. Oltre che di Gioia mi riempivano di energia. Dopo un po' però non sapevo cosa fare. D'altronde lì non conoscevo nessuno e per un minuto mi sono sentita persa fra tutti quei bambini. Loro erano già con i loro amici. Però non mi sono data per vinta, sono salita sul punto più alto dello scivolo e ho cercato dei bambini che conoscevo e tra una mandria di bambini vidi i miei compagni della materna. Allora iniziai a correre verso di loro che mi accolsero subito a giocare, quindi passai tutto il pomeriggio con loro. il giorno dopo, tornammo a scuola tutti più legati. Proprio quel giorno, dopo la scuola andai in piazzetta, ma quella volta non c'era nessuno. Cercai a lungo, ma niente, non trovai nessuno. Ero molto triste, ma poi vidi una bambina seduta su un paletto tutta sola, mi fece tristezza e decisi di andare da lei. Mi sedetti vicino a lei e le chiesi se c'era qualcosa che non andava e scoprii che aveva il mio stesso problema. Iniziammo a giocare insieme e diventammo amiche. Da quel giorno vado sempre lì e faccio nuove conoscenze. Quindi ho imparato che è sempre meglio e bello fare nuove conoscenze





Martina A.


via Giuseppe Armando


Questo posto per me è speciale Perché quando avevo 7 anni, raccoglievo le palline da tennis fuori dal campo. A volte andavo con la mia famiglia a fare il tifo per alcune squadre. Quando uscivamo dal campo, vedevamo tantissime palline li abbandonate per terra e, quindi, io ne raccoglievo alcune e ci giocavo da sola con i miei fratelli e con gli zii e così via. Avevo una decina di palline in casa. Quando finivamo di guardare le partite a volte mi regalavano qualche pallina, la mia famiglia ringraziava e io nel frattempo provavo a giocare con la pallina e la mia racchetta. La racchetta la portavo sempre con me quando andavo al campo da tennis a tifare per alcuni giocatori. Quando ci preparavamo per uscire di casa e andare al campo io avevo molta fretta e felicità. Quando finivamo di guardare la partita ero molto soddisfatta e quando dovevamo andare a casa ero un po' triste, Per il mio compleanno i miei genitori mi avevano regalato una racchetta nuova io mi sentivo in paradiso





Mohamed


Parco Rosa


Il posto che ho scelto è quello in cui mi sento libero e felice. Mi piaceva cercare i legni per costruire e raccogliere le foglie da terra, come se fossi in un bosco tanti secoli fa, quando non c'erano le case e le macchine, quando vivevamo nelle caverne. In questo luogo mi sentivo così, come un primitivo. Nessuno della mia famiglia ha vissuto in quel periodo, ma io ho provato a viverlo ugualmente. In questo tempo della mia fantasia mi sento libero.

Nel parco incontro i miei amici, alcune volte il mio amico Mustafa con cui ci rincorriamo. Mustafa è il mio vicino di casa infatti viviamo nello stesso palazzo. Nel parco io e Mustafa giochiamo insieme. Quando andavo al parco mi portavo la banana come merenda e poi scivolavo sugli scivoli e giocavo con mia sorella. Quando sono triste guardo gli alberi e mi sembrano i miei amici come se fossi a scuola parlando con Marco, Han yu e Lorenzo e anche racconto i miei segreti agli alberi e mi sento felice per questo motivo quel posto lo chiamo il parco della felicità .





Riccardo B.


Panificio Chicco di Grano


Io ho scelto questo negozio perché ci sono pizze, dolci, e focacce. Andavo sempre da piccolo e mi piaceva molto perché fanno un dolce che si chiama ciambellone che adoro e che compravo sempre quando andavo lì. Mia mamma però mi diceva che troppi dolci fanno male e per un po' di tempo non ci sono più andato. Dopo un po' di tempo sono tornato ed ero felicissimo! Mia mamma mi ha detto che se facevo il bravo me lo avrebbe comprato qualche volta.





Rocco G.


Giardino Antonio Cederna


Il posto di cui vi sto per raccontare si chiama giardino Antonio Cederna, ci sono andato solo una volta e per caso. Io e la mia famiglia stavamo andando a un mercatino, quando siamo arrivati, abbiamo comprato tutto quello che dovevamo comprare, poi, nel ritorno a casa, abbiamo preso una strada diversa da quella dell'andata. Così io ho trovato il giardino! il parco, anzi potrei chiamarlo anche paradiso, è il giardino più bello del mondo. Forse ce ne sarà uno più bello ma credo di poco. Il giardino Antonio Cederna è indescrivibile: è pieno di alberi e all'entrata c’è una porta gigante piena di foglie, ma non l’ho disegnata perché sarebbe stato troppo lungo. Poi c'è un parchetto che anche se non è un granché con i suoi alberi, in autunno hanno foglie dorate e bellissime se ti arrampichi sull'albero al centro vedi delle case colorate di colori molto accesi





Senuri K.


Agraria


Ho scelto una stradina davanti a scuola, dove abbiamo il dipartimento di agraria, dove andiamo per fare scienze. Là ho fatto tante cose belle e ho imparato un sacco di cose. Per me quello è un posto magico: ci sono animali, piante e serre. Ho scelto questo posto perché là davanti ho imparato ad andare in bici con mio fratello, Ogni volta che andavo là c'era il gatto che usciva dall' Agraria e veniva da me, io lo accarezzavo un po' e poi ricominciavo ad andare in bici. In Agraria ci vado sempre con i miei compagni di classe e le mie maestre. La maestra Anna di scienze, ogni volta che andavamo a visitare gli animali, ci diceva di fare silenzio e ascoltare il cinguettio degli uccelli, era molto rilassante. Noi là abbiamo piantato tante piante come i bulbi, la lattuga e i ravanelli. Poi abbiamo osservato gli alberi che ci sono: il ginko biloba, il pino, l'abete, e il calicanto, un albero con dei fiori profumatissimi di inverno. Io lo adoro! per questi motivi penso che quel posto sia magico





Simona N


Rosa Park


Ho scelto questo parco perché ci andavo dopo scuola soprattutto il primo anno. Ci andavo con i miei genitori e mi divertivo. Ci sono andata il primo giorno di scuola, quando ancora non conoscevo quel parco perché era la prima volta che ci andavo e non avevo molti amici perché era il primo giorno di scuola.

Andavo in tutti i giochi che erano lì, ad esempio l'altalena e lo scivolo. Mi sono piaciuti molto questi giochi, ma soprattutto mi piace questo parco perché c'è molta natura. Il secondo giorno di scuola ho fatto un po' di amici, quindi andavo al parco e ci incontravamo nel parco per giocare insieme, mi sono divertita di più perché era più bello giocare con i miei amici. correvo e giocavo con i giochi che c'erano lì, poi dall'altro lato si vedeva l'agraria: è un posto dove andiamo a fare scienze. Lì ci sono gli animali e moltissimi alberi. In questo parco ho fatto delle belle esperienze anche se sono caduta alcune volte.





Valentina Z.


Parco dei Pioppi


Questo parco è stato scelto da me perché è importante, ci andavo sempre dopo la materna, mia mamma preferiva che andassimo qui perché era facile vedere me e mia sorella, era sempre quasi deserto. lL particolarità di questo posto, era che andava sempre a fuoco! Bruciava! Ma non quando c'ero io per fortuna. Era sempre marrone scuro e circondato dai nastri della polizia. C'era una puzza di bruciato! Io però non ero preoccupata. Osservavo il maestoso scivolo con interesse, guardavo le parti più o meno bruciate, se ci penso mi viene voglia di rifarlo, doveva essere molto rilassante, pian piano il cattivo odore spariva e mi immergevo neii pensieri. Provavo stupore, ma anche rabbia, non lo riparavano mai! Io avevo voglia di salire! Tuttavia, le mie parole non erano sentite neanche a un metro di distanza e intanto il tempo passava. Dopo un po' mi staccarono dei miei pensieri e giocavo giocavo e giocavo ma il tempo passava e io crescevo. Adesso sono grande e, quando ho smesso di fare la materna, ho smesso di andare in questo parco. È un peccato, lo so, ma l'importante è ricordarsene. Sono i ricordi i pezzi di puzzle che compongono il cuore non i piedi che calpestano quei luoghi, ma il problema è che appena ho finito di andarci lo hanno ricostruito ho il broncio!





Veronica M.


Fermata via Artieri


Io mi sono accorta di una cosa col passare del tempo: in questi tre anni, ho usato molte volte i mezzi pubblici e parecchie volte mi sono anche fermata in una delle fermate del tram, in particolare quella di via Artieri, perché, oltre ad andare a fare la spesa con i miei genitori, Ogni anno veniva a trovarmi mia nonna che vive in Egitto. Io mi ricordo che dopo che arrivava dall'aeroporto l'aspettavo proprio in quella fermata. Mentre l'aspettavo ero molto felice di incontrarla, perché mi mancava un sacco. Ora invece non può più venire a causa del covid-19. Non riesco neanche a pensarci che passerà un anno senza rivedere mia nonna, sono molto triste punto spero che questo covid se ne vada e che mia nonna venga ancora in Italia a stare con me. Comunque ora non utilizzo molti mezzi pubblici perché mio padre ha preso un'auto e, quindi, è più comodo andare da un posto all’altro, anche perché ora non usciamo quasi mai per andare da qualche parte per colpa del covid e però almeno vado a scuola .





Vincent D.


Umut Kebab


Quando mi ero era trasferito a Milano io è la mia mamma dovevamo ancora riempire il frigo, per questo dovevamo per forza andare a mangiare fuori. Sotto il mio palazzo è pieno di ristoranti, bar e altri posti e per questo non sapevamo dove andare. Scendendo vidi un kebabbaro. Io non sapevo cosa fosse, ma convinsi la mamma ad andare. Ordinai un menù kebab e lei menu falafel. Quando diedi il primo morso mi sembrava di aver mangiato il cibo più buono del mondo. D'altronde mi sembra che il kebab nella classifica dei cibi più buoni del mondo sia in decima posizione. Tornando al kebab, per me è il cibo più buono del mondo. All'inizio c'era un signore basso è un po' robusto che faceva un panino favoloso. Non aspettavo altro che la mamma mi permettesse di andare ad ordinare uno, per me era un premio come quando un cagnolino gli dai un biscotto perché si comporta bene.

Ora continuo ad andarci, ma non è più come una volta perché purtroppo il signore di cui parlavo prima si è licenziato, ma comunque continua a piacermi questo posto che si chiama Umut che tradotto in italiano significa speranza




Zayden Z.


Parco piazza Prealpi


Tutte le volte quando torno a casa devo aspettare sempre il tram 19 e vado a un parchetto che è in piazza Prealpi e ci sono sempre 2 bambini che giocano a “ce l’hai” o “mago ghiaccio”

Una volta mentre stavano giocando a “mago ghiaccio”, un bambino ha spinto l’altro bambino che era “mago”. E’ caduto a terra.

Questo episodio è successo 2 anni fa, il sangue però è rimasto lì, era il 2018.

Penso che questa cosa mi ha spaventato molto perché lì ci sono tante cose per giocare.

Una volta avevo visto una giostra che era un po’ gialla e un po’ arancione e il giorno dopo sono andato a vedere ed era diventato rosso, per il sangue.

In questo parco ci sono tante cose per giocare come l’altalena e io mi sedevo sempre sopra per aspettare il tram.

Alcune volte giocavo con un ragazzo di 3°G, che adesso è in 4°G.

Giochiamo sempre a “ce l’hai” ma sto sempre attento perché non voglio essere come quel bambino che era caduto.

In quel parchetto ci sono tanti giochi colorati, come due altalene, una per i bambini piccoli e una per gli altri.

Sono entrambe di colore rosso e nero. Il resto dei giochi sono giallo, blu e rosso.

Andavo lì per aspettare il tram 19, Ma alcune volte non posso andare perché il tram 19 arriva subito. altre volte non voglio andare a casa, quindi quando il tram 19 arriva dico alla nonna se possiamo aspettare il prossimo tram. Quando ero piccolo sedevo sempre lì sull'altalena per i bambini piccoli. Adesso però è tanto che non ci vado. Sopra lo scivolo c'è una specie di ombrello blu scuro. C'è pure una cosa stranissima, sempre blu, che serve per salire sullo scivolo: è una cosa un po' arrotolata dove si può anche salire. Adesso non vado più in questo parco perché c’è il virus.