5B Rinnovata Pizzignoni

DAVIDE T.


Il Parco


Il parco è davanti a casa di mia nonna. L’ho scelto perchè è lì che mi portava mio nonno quando ero piccolo. Ed è lì che incontriamo con i miei amici.

In autunno cadono tutte le foglie e facciamo un mucchio, in estate è tutto verde e facciamo delle gare di bici, corsa, monopattino e poi si fanno partite a basket, poi una battaglia nerf, ed è lì che ho cominciato ad andare in bici.

GIOVANNI L.


Il Parco


Il parco è vicino a scuola, e mi piace perché all’interno mi sento tranquillo.

Al parco ci vado, spesso, perché è anche vicino a casa mia. Quando ci vado ci sono anche i miei amici con cui mi diverto ad andare in bici e giocare a nascondino.

Col passare delle stagioni il parco cambia, gli alberi perdono le foglie, oppure cominciano a crescere. La stagione in cui il parco mi piace di più è l’estate perché si può stare in calzoni corti.

Nel parco ho passato la mia infanzia e ci sono affezionato.



FABIO G.


Il mio posto preferito


Una volta, quando avevo tre anni, andavo in un bar. Io mi ero emozionato quando vedevo questo bar con le piante.

Il mio primo giorno di materna ero ansiosissimo e dopo il primo giorno di materna mia madre mi ha portato lì a mangiare una brioche.

Il mio barista preferito mi ha offerto un succo.

Dopo metà anno di materna, lì ci andavo con una mia compagna, e il mio barista preferito Salvatore è presto diventato mio amico.

In seconda elementare ho scoperto che Salvatore si era trasferito: io ero tristissimo, ma poi ho saputo che si era trasferito [a] cento metri dal bar e aveva aperto un negozio di cristalleria.

Quel giorno è stato bellissimo e ora Salvatore lo vado a trovare due volte al mese.



MIRIAM Z.


Il Parco di via Principe Eugenio


Ho scelto il parco di via Principe Eugenio perché mi sono sempre divertita e li avevo sempre qualcosa da fare. Quando ero piccola e salivo sullo scivolo notavo sempre qualcosa di verde e io stranamente pensavo fosse un po di vomito quindi cercavo di non toccarlo . Mi ricordo anche a volte ci andavo in monopattino e che mia sorella aveva paura dello scivolo perché le sembrava troppo alto.



GRETA D.


Da piccola, dopo la scuola, sono andata al parchetto lì vicino. Ero molto felice perché mi piaceva molto quel parchetto, solo che ad un certo punto, mentre ero sull’altalena, mi sono spiaccicata per terra! Comunque ci siamo fatti una risata!

Quando passo davanti a quel parco mi viene molta nostalgia perché mi piaceva un sacco andare lì a giocare con i miei amici della scuola materna, mi piaceva molto anche per i colori vivaci delle giostre. Poi c’era una giostra bellissima che girava come una trottola.



NORA F.


Ho scelto il parco vicino alla scuola perché ci vado sempre dopo le lezioni, lì incontro i miei amici.

Con gli amici di solito stiamo sulle altalene e certe volte andiamo al campetto per giocare a basket, poi andiamo in bici.

Io vado in questo parco da quando ero piccola. Un giorno sono andata al parco ed è stata la prima volta che mi sono arrampicata su un albero, però circa quattro o cinque mesi fa hanno tagliato proprio quello.

Nel parco in questo periodo ci sono scoiattoli e pappagalli. Una volta sono stata a meno di un metro da uno scoiattolo! Ogni volta che ci vado dico che devo portare le noci per gli scoiattoli ma poi lo dimentico.



VIVIANA S.


Ho scelto l’edicola perché è piena di giochi e slime eccetera. C'è un signore che mette dei giocattoli e io alcune volte ci vado a prendere dei giochi, vado a comprare

una pasta magica e uno slime, un orsetto tutto nero e bianco e pure un “cottosquisci” tutto rosa con i glitter viola chiarissimo.

Mia mamma mi porta alcune volte a prendere il “cottosquisci”. E c'è pure un orse nero e rosso. Il signore e’ giovane(,) ha i capelli neri e gli occhi verdi come un albero. Ha trentadue anni. C'è’ anche un altro signore di sessant’anni ma brutto come un porco spino.



LEONE G.


Lo skate park vicino alla mia scuola mi piace perché ogni weekend mi ritrovo con i miei amici e ci facciamo le sfide a vicenda.

Una volta loro mi dovevano inseguire in bici e a un tratto non sono più riusciti a starmi dietro. Di solito ci divertiamo molto ma certi giorni non ci divertiamo e vogliamo andarcene via perché c’è tanta gente, e allora andiamo al campo da basket, [che] è attaccato allo skate park, così almeno ci divertiamo mentre aspettiamo che le persone se ne vadano, e poi ritorniamo allo skate park e ci divertiamo un sacco.

È molto più divertente fare le sfide senza nessuno intorno.

Quando dobbiamo andare via non vogliamo perché ci divertiamo troppo, però sappiamo che la settimana successiva ci ritorneremo.



KEMON I.


La Pecetta


Durante le vacanze di Natale andavo al campus della Pecetta.

In tutto eravamo in otto bambini: due bambine di dieci anni, due bambini e una bambina di sette anni e il più grande di undici anni, e un altro bambino di sette anni e io.

Giocavamo a dodgeball, calcio e altri giochi… il mio preferito era dodgeball.

Alcune volte uscivamo dalla casetta; facevamo disegni e forme natalizie cioè: campane, stelle cadenti, slitte e Babbo Natale e renne, tutti di carta e cartoncino colorato da appendere all’albero di Natale.

Mi sono divertito tantissimo e ho fatto nuove e tante amicizie.



MICHELE O.


Parco Testori


Io vorrei raccontare la storia sul parco vicino a casa. La prima volta che ci andai non avevo molta voglia di giocare però poi arrivò la mia bicicletta e così volevo sempre andarci ma non riuscivamo a trovare il tempo. Non mi è mai successo niente in quel parco perché sono nuovo e l’unica [cosa] che ho notato è stata la caduta delle foglie in inverno, non ho amici lì però ho scelto questo parco perché provai per la prima volta la mia nuova bicicletta e per me questo è molto. Il parco ha un campo da basket, campo da pallavolo, ma noi giochiamo in quello da basket, ha delle stradine dove poter andare in bici e alcune fontanelle per bere.



SIBILLA D.


La Panetteria


Racconterò la storia della panetteria vicino a casa mia perché è sempre bello stare in quel posto dove c’è una panettiera carina ed educata che mi dà sempre cose buonissime.

Quando entro lì dentro diventa tutto sereno con un una baita, calda ed accogliente, sulla pista da sci gelata. Dentro è tutta gialla, ed ogni volta che entro ci sono dolci e focaccine buonissime: in particolare il muffin al cioccolato, che dentro è caldo e buonissimo e quando incominci a mangiarlo riesci ad arrivare quasi al sapore del cuore caldo (un altro dolce buonissimo).

Quando hai finito di mangiarlo non vedi l’ora di tornare in quella panetteria a prendere un altro muffin al cioccolato.



ANITA S.



Ciao io sono Anita. Ti racconterò la storia del parco vicino a casa mia.

Mi piace perché è pieno di colori e pieno di sfumature, tra il verde chiaro e il verde scuro e alcune volte anche tra il rosso e l’arancione.

Non ho tanti amici lì quindi alcune volte li invito. Adesso vi racconto la vera storia.

Un giorno stavo tornando dall’ospedale appena nata (non è che mi ricordi tanto, me l’ha raccontato la mia mamma) e il giorno dopo che sono stato a casa, siamo andati al parco, che bello, sentivo i rumori della natura, pensavo di essere in un bosco!!!!

CHE BELLO!!!!!!



NICOLÒ T.


La pallaidea


La palestra è molto grande, ha due spogliatoi, per maschi e femmine, c’è un campo interno per giocare e gli spalti; anche fuori c’è un campetto.

Quando ho deciso di iniziare a giocare a basket con alcuni miei compagni, abbiamo scelto di iscriverci alla squadra Ideasport e con questa squadra abbiamo fatto il campionato di basket. Dentro gli spogliatoi c’era una grata circolare di plastica nel muro che collegava i due spogliatoi: qualche volta qualcuno la toglieva per parlare.

Ma a metà campionato la palestra fu comprata dalla Soul Basket (un’altra squadra) e l’Ideasport si trasferì troppo lontano. Quindi ci iscrivemmo tutti alla Soul Basket dove erano già iscritti due nostri compagni, ma col covid perdemmo tre mesi di lockdown e altri tre l’anno dopo tra zona rossa eccetera.

Solo dopo l’otto di febbraio abbiamo fatto un allenamento, il lunedì, in presenza. I due mesi prima lo facevamo su Zoom.



ALICE G.


Una partita speciale


Io ho scelto la palestra di pallavolo perché lì ho vissuto delle belle esperienze: ho imparato a pattinare, faccio pallavolo e ho fatto la mia prima partita (di pallavolo). Sembrava un giorno come tanti altri, ero andata a scuola e poi a pallavolo.

Arrivata, ho intravisto subito una mia amica che appena mi ha vista mi è corsa incontro.

Dopo aver chiacchierato un po’ siamo dovute entrare in palestra e abbiamo cominciato a fare il riscaldamento, una corsetta, degli esercizi per le braccia e le gambe.

Dopo gli esercizi la nostra allenatrice ci ha diviso in due squadre e ha sistemato la rete e noi abbiamo cominciato a giocare. Io dovevo battere solo che non ci riuscivo, prima di farcela avrò provato mille volte e infine ci sono riuscita.

Finito l’allenamento sono uscita felice anche se non avevo vinto la partita ma perché era riuscita a fare una cosa che non riuscivo a fare.



LORENZO L.


La lucertola salvata


La Pecetta è un posto a cui io e i miei amici siamo molto affezionati. Ci sono state molte avventure là ma ho scelto questa perché mi è piaciuto farne parte. La storia inizia dal posto che da scuola non era lontano. Stavo andando con i miei amici in un posto per divertirsi, siamo entrati, già lo conoscevo più volte, ci sono andato.

Stavamo girando quando vedemmo dei piccioni [e] una lucertola con una zampa ferita, quindi per proteggerla abbiamo fatto una casetta e l’abbiamo ricoperta di erba curativa e abbiamo scacciato più piccioni ed è stato divertente! Abbiamo spostato i massi con cui abbiamo fatto la casetta e l’abbiamo lasciata andare via. Sono felice che sia viva! Dopotutto anche io ho aiutato!



MATTIA I.




Ho scelto la palestra di basket perché lì mi sono divertito un sacco.

A basket c’erano quattro miei compagni di scuola e dopo gli allenamenti, negli spogliatoi, ridevamo, scherzavamo e ci lanciavamo le scarpe in doccia.

In palestra abbiamo fatto alcune partite, le abbiamo perse tutte ma ci siamo divertiti lo stesso.

In una partita un compagno stava per fare “autocanestro” per fortuna la palla non è entrata.

Poi la palestra è stata comprata dalla “Soul Basket” e visto che l’Idea Sport (la società in cui giocavamo) è andata troppo lontano, mi ci sono iscritto (alla Soul Basket).

GIOVANNI DD.


Un giorno stavo andando al bar e volevo l’acqua e mi è caduta; ma il problema era che era aperta e poi avvisai e poi ovviamente ho pulito, “asciugato” e poi sono andato a casa, ah, ovviamente abbiamo pagato.

Io ho scelto quel bar perché era davanti casa!



MATTEO M.


Uno scatolone un po' particolare


Un giorno dopo scuola la mamma ci portò con lei a fare una commissione. Andammo dietro il parco [di Villa] Simonetta in una vietta con alte cancellate, marciapiedi stretti e poi ci disse di aspettare lì. Quando tornò era con il papà di un mio Amico che stringeva uno scatolone un po’ particolare. Infatti lo scatolone, o almeno quello che conteneva, emetteva dei pigolii e dei miagolii spaventati, e quando ci guardammo dentro vedemmo due batuffoli di pelo, orecchiette e una coda…

… erano i nostri nuovi gatti!



ISABELLA R.


Il parchetto di Delfico


Il parchetto di Delfico mi ricorda di quando ero in prima.

A volte quando passo di là vedo anche delle mie compagne.

Il parchetto di Delfico cambia a ogni stagione, per esempio in primavera crescono le foglie, in estate iniziano a fiorire le piantine e appaiono i frutti, in autunno iniziano a cadere le foglie e in inverno non ci sono più le foglie. A me piace l’autunno perché cadono le castagne e a me piace raccoglierle.



ERNESTO P.


Esselunga


Un giorno all’Esselunga [ero] con mia madre e mi sono perso. Dato che avevo sei anni, era un po’ spaventato ma mi sono fatto coraggio e ho continuato a camminare da solo. Dopo un minuto ho trovato un pacchetto di patatine e visto che ero piccolo le ho prese e ne ho mangiate una, poi due, poi tre e via così fino a finirle. Poco dopo ho ritrovato mia madre. Insieme siamo tornati a casa e le ho raccontato tutto; non è finita molto bene…

Sono finito in punizione!



JULIA Z.


Una volta io con una mia compagna siamo andate al parco con la bici, stavamo facendo giri e… ho girato, lei non se lo aspettava e ci siamo scontrate. E così mi ha rotto la bici. Poi sono andata a casa, e papà l’ha aggiustata.

Il parco è della via Principe Eugenio e c’è anche un parco per i cani.



GIORGIA S.


Il Golosone: e’ un bar vicino a scuola.

Si mangiano dolci e cibi siciliani.

Un giorno (,) per me molto felice, sono andata al Golosone, però non c’era quello che volevo. Arrivata lì il cameriere mi chiese l’ordinazione, vide che io ero triste e mi chiese perché e io gli risposi.

Andò a prendere l’acqua, quando torno’ lo vidi con due cannoli, (quelli che volevo) e mi disse che li aveva preparati apposta per me che ero triste.



MARICA M.


Il parco vicino a casa della mia amica è molto carino: c’è un grande quadrato fatto di cemento, e l’ultima volta che si sono andata, io, la mia amica e un’amica della mia amica, stavamo giocando a twister, la mia amica si è rotta la calza e anche all’amica della mia amica, così si è fatta dei fantasmini. Mentre giocavamo a twister e a ginnastica artistica, c’era un bambino che continuava a darci fastidio. Noi giocavamo, ma lui continuava a mettersi in mezzo o a farci le pernacchie allora abbiamo [detto] al suo papà che ci dava fastidio ma tanto doveva andare.

Comunque il parco ha delle sbarre prima di un cancelletto per entrare, ma queste sbarre son[o] un po’ aperte da un lato, dove c’è una montagnetta: praticamente un mini passaggio segreto.

Però non ho mai visto il parco intero.



MARGHERITA M.


Questo posto si trova davanti ad una gelateria, io personalmente non ci vado più in questo parco ma ci passo solo davanti, e noto che per ogni stagione cambia:

Estate: il terreno e tutto verde. Il parco e’ affollato e Dio mi portavo sempre i pattini.

Autunno: il terreno è fangoso, pieno di foglie, ci sono meno bambini ed io stavo sulle altalene in autunno.

Inverno: il terreno a puntini bianchi per la poca neve che c’e’ a Milano. il parco era praticamente vuoto e io giocavo solo a nascondino.

Primavera: il terreno pieno di fiori, tanti bambini, io mi portavo sempre la corda per saltare.

Io in estate mi prendevo spesso il gelato e mi ricordo che il gelataio a volte me lo regalava.



GIULIA B.


Il parco sotto casa


Il parco è stato un grande amico nella mia infanzia e lo è anche ora.

Lì ho fatto tantissime cose: ho costruito villaggi per formiche, è stato proprio lì che ho imparato ad andare in bici, e i pattini più recentemente.

Un giorno, avevo ancora sei anni, ero lì con il mio cane e mia madre, un bambino lanciò un bastoncino e il mio cane, che lo prese, lo ingoiò.

Stava soffocando ma un signore con un cane mise la mano in bocca al mio cane e lo salvò.

È stato un sollievo anche perché l’avevo appena preso.

Avendo passato molto tempo nel parco ora ci sono affezionata.



MICHELE R.


La Feltrinelli è la mia libreria preferita, perché è piena di libri che mi piacciono.

Una volta ci sono andato, poche settimane prima di Natale, per fare la lista dei regali e verso il fondo della libreria, ho visto il mio romanzo preferito: Harry Potter, tutta la saga. Fino ad allora avevo letto solo l’uno e il due, quindi ho chiesto per Natale il resto della saga, e mi è piaciuto moltissimo.